domenica 23 agosto 2015

L'origine interdipendente dei fenomeni

Ci consideriamo separati e soli. Ogniuno con il proprio guscio, i propri segreti e le proprie paure. Dobbiamo aspettare l'anima gemella per stare in compagnia, condividere, vivere. Ma questo ha i suoi difetti. Gelosia, attaccamento, paura che finisca. Chi sono io? È possibile l'amore eterno? Oltre la morte? 
La risposta è sorprendentemente sì. Per le persone capaci, forti e lungimiranti. 
Se quello che penso è una rielaborazione di quello che leggo, ascolto, degli eventi che mi succedono. Se il mio carattere è il risultato di esperienze passate e un po' della genetica. Se il mio corpo è quello che ho mangiato nei giorni scorsi. Se la mia identità sociale dipende dalle persone che conosco, che frequento. Chi sono veramente? Per saperlo bisogna meditare sul vuoto. Con elasticità, progressione, senza strappi. Il vuoto non è qualcosa a cui pensare. Il vuoto è quello che si prova quando gli attaccamenti non sono soddisfatti. Frustrazione, disappunto. Questo stato di cose non sopportabile nel tempo stimolerà un cambiamento. Non ci credete? Prima o poi vi stancherete di soffrire e cercherete una soluzione completa.


3 commenti:

  1. Estas hablando como aspiración de la nueva existencia vinculante, eso necesariamente implica como lo que estas haciendo tu, una profunda reflexión sobre mi estado mental y su dirección, solo conociéndolo podre modificar la dirección de mi vida y reconocernos a nosotros mismos en lo que nos toca en este espacio y tiempo.
    abrazos
    JK

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  2. Ho la sensazione che si nasca si viva e si muoia soli, forse sono solo sfortunata, non so ... L'essere umano è imperfetto x poter amare a qualunque condizione e solo quello è l'amore vero.

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